L’intervento riguarda la ristrutturazione edilizia di Palazzo San Liborio situato in Via Bellezia all’interno del perimetro del quadrilatero dell’impianto romano di Torino, nell’isolato compreso tra le Vie Santa Chiara, San Domenico e Milano.
Restauro delle fronti
Sulle fronti pubbliche verso strada sono stati realizzati interventi tesi a ricomporre il carattere di unitarietà dell’ambiente urbano. Le aperture sono state conservate nelle posizioni esistenti. Al piano terra sono stati riordinati gli ingressi e le vetrine secondo un disegno unitario, eliminando gli interventi incongruenti organizzando la scansione dei vuoti secondo il più probabile disegno originario.
I serramenti in legno sono stati sostituiti con altri di uguale disegno.
La copertura dell’edificio, vincolata a restauro conservativo, è costituita da un sistema misto di strutture a padiglione e a capanna.
Il progetto ha previsto la ricostruzione integrale della copertura, mantenendo la sagoma, le pendenze e la quota d’imposta e di colmo originari.
I nuovi elementi sono dello stesso materiale e hanno la stessa conformazione e aspetto di quelli sostituiti. Le prestazioni dell’involucro sono implementate dall’introduzione di un pacchetto termoisolante e dagli strati dell’impermeabilizzazione.
Il manto di copertura è realizzato con coppi di recupero e lo strato inferiore è costituito da lastre portacoppo in materiale ecologico con colorazione simile al manto superiore a vista.
Sistema distributivo
Il sistema distributivo dell’edificio è costituito da elementi assolutamente eterogenei: da un lato l’androne e la scala padronale, reale nucleo aulico del palazzo, dall’altro le scale di distribuzione interna. Il corpo scala dislocato all’ingresso di Via Bellezia 12 viene mantenuto e, insieme alla realizzazione di un nuovo ascensore nella medesima ala dell’edificio, collega tutti i livelli, permettendo l’accessibilità e la comunicazione anche con il piano interrato.
L’intervento progettuale è teso a rafforzare la centralità storica dell’androne e dello scalone aulico, recuperando l’antico asse che mette in comunicazione la strada esterna con il cortile, sede del chiostro del complesso conventuale.
L’identità degli spazi non cambia, anzi gli interventi di restauro ne confermano il carattere aulico. Non solo si riporta alla luce il pregio degli apparati architettonici dell’androne a doppia altezza e della scala padronale, ma viene anche rafforzata la gerarchia del nodo principale della distribuzione.
Interno dei corpi di fabbrica
Gli ambienti interni all’edificio hanno differenti destinazioni d’uso, di natura commerciale al piano terra e interrato, residenziale e terziaria ai piani superiori.
Nel rispetto dei caratteri storico ambientali che contraddistinguono l’impianto, il rifacimento degli interni ha previsto nel complesso l’adeguamento ad uno standard abitativo elevato, che garantisca i requisiti di comfort degli ambienti interni.
I vani al piano terra, ricalcando i segni che storicamente hanno contraddistinto i locali che si affacciano su Via Bellezia e Via Santa Chiara, sedi di botteghe artigiane e di attività a servizio del convento, restano destinati al commercio.
Ai livelli dei piani interrati, oltre ai magazzini collegati ai negozi, sono state realizzate le cantine delle unità residenziali.
Ai piani superiori, alcuni ambienti, caratterizzando in modo spontaneo la distribuzione stessa degli spazi, risultano essere più adatti ad un uso prettamente residenziale, in virtù degli affacci, dell’illuminazione naturale e della risoluzione in pianta, rispetto ad altri locali, per i quali è invece previsto un uso ad uffici.
Nel piano sottotetto la distribuzione planimetrica è riplasmata unicamente laddove la normativa vigente richieda un adeguamento.
A tal fine gli abbaini, costruiti con materiali congruenti ai sistemi costruttivi dell’epoca di fabbrica, nel rispetto dei caratteri formali storici dell’ambiente urbano, garantiscono i rapporti aeroilluminanti richiesti dal regolamento di igiene per i locali destinati a camera da letto e soggiorno, mentre nei locali igienici, laddove non si prevedono aperture, si assicura una ventilazione forzata con un numero adeguato di ricambi orari.
L’intervento, nel suo complesso, rispetta l’assetto planimetrico attuale, senza alterare la disposizione delle strutture portanti continue, conservando la maggior parte degli orizzontamenti, che sono trattati con sabbiatura, scrostatura e nuova intonacatura, a sola eccezione del solaio del sottotetto.